Da una parte, la “Madonna di Foligno”, conservata in Vaticano e rappresentata nei tagli da 60 centesimi e 1,40 euro. Dall’altra, la “Madonna sistina”, che si trova a Dresda e citata parallelamente nel 75 centesimi e nel 2,40 euro.
Per rendere omaggio a Raffaello Sanzio, vissuto fra il 1483 e il 1520, l’Ufficio filatelico e numismatico ha scelto due tra i dipinti più noti del pittore. Entrambi furono realizzati cinque secoli fa, nel 1512, ed ora i particolari di Maria con il Bambino sono stati trasformati in francobolli (la serie verrà stampata fino a 250mila volte), mentre le scene intere appaiono nei blocchi (200mila per tipo).
“Nel 1511 -ricorda dai Musei vaticani Arnold Nesselrath- Sigismondo de’ Conti segretario di papa Giulio II, commissionò all’artista una nuova pala d’altare per Santa Maria in Aracoeli”. Nello stesso periodo, su richiesta del pontefice, Raffaello si accingeva a dipingere la “Madonna sistina” per la chiesa di San Sisto a Piacenza; “risulta probabile che i due quadri si trovassero letteralmente accostati nella bottega stessa dell’urbinate”.
Nella prima tela la Vergine è raffigurata proprio come apparve, secondo la “Legenda aurea”, all’imperatore Augusto il giorno di Natale; i santi Francesco, Giovanni Battista e Girolamo, dottore della Chiesa, partecipano a questa trascendentale esperienza insieme con il donatore stesso, Sigismondo de’ Conti. Nella seconda, invece, Maria si mostra all’osservatore accompagnata dai santi Sisto e Barbara mentre, sotto, figurano i due celebri angioletti pensosi.
I capolavori, dapprima collocati a Foligno e a Piacenza, furono successivamente trasferiti l’uno alla corte papale e l’altro nella residenza del principe elettore della Sassonia, “diventando icone della cultura occidentale”. Tra il 6 settembre 2011 e l’8 gennaio 2012 hanno costituito le attrattive più importanti della mostra, organizzata nella città teutonica, “Himmlischer glanz - Raffael, Dürer und Grünewald malen die Madonna”. Mostra aperta aspettando la visita di Benedetto XVI in Germania (poi compiuta dal 22 al 25 settembre) e che ha dato lo spunto per l’emissione, anche se quest’ultima arriverà l’1 marzo, dunque a rassegna abbondantemente chiusa.
La seconda delle due opere, già vista per esempio nel 400 lire italiano del 10 novembre 1983, costituisce il soggetto per la congiunta con Berlino.