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editor Fabio Bonacina

27241 news from 8/3/2003

Orientalismo e Primitivismo tra le tele dei pittori che, un secolo fa, hanno abbandonato l’Europa per trovare nuove fonti di ispirazione. Gli stessi approcci presenti in tanti francobolli coloniali

La presentazione dell'allestimento di Ravenna
La presentazione dell'allestimento di Ravenna

Non solo l’artista viaggiatore in Italia che ha lasciato, soprattutto nel Settecento, intense pagine, trasmettendo, nel “tempo reale” di allora, le proprie impressioni a parenti ed amici rimasti a casa. Testimonianze paragonabili emergono dall’analisi di altri autori, altri contesti ed altri periodi.

È quello che vuole fare la mostra “L’artista viaggiatore da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani - esploratori, cavalieri erranti verso terre lontane”, che il Museo d’arte della città di Ravenna proporrà dal 22 febbraio al 21 giugno.

Se -dice la storica dell’arte Tulliola Sparagni, che ha curato il percorso- non sono state considerate, ma solo per esigenze tecniche, le fonti postali, altri riferimenti potranno probabilmente essere individuati, perché “l’artista viaggiatore coincide con il viaggiatore”. L’allestimento non è tanto basato sulla volontà stilistica, ma spiega come il concetto di diverso sia stato raccontato nei testi e nelle opere. “È l’idea -aggiunge il direttore del Museo, Claudio Spadoni- dell’evasione dalla cultura occidentale per cercare qualcosa di lontano e differente”.

L’esposizione intende presentare gli itinerari di alcuni tra i più significativi artisti che hanno viaggiato e vissuto fuori dall’Europa. Oltremare -ammette il critico Marco Antonio Bazzocchi- “si cerca un nuovo contatto con la natura, si affronta il mistero del primitivo, del selvaggio... si trova anche un modello nuovo di bellezza”.

“In epoca moderna -aggiunge ancora Tulliola Sparagni- ha pesato in modo determinante l’esperienza coloniale”. L’attività degli Stati nei loro rapporti politici, commerciali e militari con il mondo extraeuropeo è stata “insieme motore e sfondo del complesso figurativo dell’Orientalismo prima e del Primitivismo dopo”.

Orientalismo e Primitivismo rappresentano due movimenti artistici che hanno caratterizzato l’arte europea tra Ottocento e Novecento, ma costituiscono anche due chiavi di volta per leggere parecchi francobolli emessi, nello stesso arco di tempo, dalle autorità europee insediatesi in territori lontani.

I temi di vita indigena -ammette Dennis Altman in “Paper ambassadors - The politics of stamps”- erano comuni nelle emissioni coloniali, specialmente tra le due Guerre mondiali. “Non è un caso che questo periodo abbia visto il fiorire dell’antropologia e del fascino da parte degli europei per le «razze selvagge»”.

Anche l'Italia, pur in ritardo rispetto agli altri Paesi coloniali, ha emesso francobolli dai soggetti esotici
Anche l'Italia, pur in ritardo rispetto agli altri Paesi coloniali, ha emesso francobolli dai soggetti esotici



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