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editor Fabio Bonacina

27243 news from 8/3/2003

Progettato nel 1932 da Angiolo Mazzoni e inaugurato due anni dopo, ritorna ad una funzione pubblica dopo l’abbandono ed il restauro. La cerimonia annunciata per il 15 aprile

È ancora definito “palazzo delle Poste”, ma da anni ha perso la sua funzione originale e la stessa società guidata da Massimo Sarmi, nel luglio del 2004, l’ha ceduto al Comune. È capitato in diversi luoghi ma a Sabaudia (Latina) il caso è diverso, perché l’edificio conserva una valenza architettonica e storica particolare. Anche perché a progettarlo fu, nel 1932, Angiolo Mazzoni.

Le piccolissime tessere (misurano 2x2 centimetri) azzurro Savoia che lo ricoprono, il marmo rosso di Siena delle rifiniture e poi le grate antimalariche, nel tempo diventate semplici grate protettive. Sono alcuni degli elementi che caratterizzano l’immobile completato nel 1934 e all’epoca sottolineato da un articolo di Filippo Tommaso Marinetti pubblicato sul quotidiano torinese “La gazzetta del popolo”. Dalle forme innovative, presenta un volume principale ad un piano (che ospitava gli uffici e la sala per il pubblico) e un secondo, più piccolo, rialzato da terra e raggiungibile attraverso una scalinata (la casa del custode). Ulteriori aspetti che gli attribuiscono una connotazione aerodinamica e moderna.

La realizzazione della ricevitoria postelegrafonica -scrive lo studioso ed esperto di arte ed architettura del Novecento Carlo Fabrizio Carli nella pubblicazione dedicata alla struttura e al suo restauro (Palombi editori)- “segna il momento di maggior accostamento al Futurismo di Angiolo Mazzoni”. All’apertura dei cantieri giunge “in condizioni di pesante degrado, anche a seguito di un prolungato abbandono”. Già nel 1987 “era stata proposta una nuova destinazione, visto che ci si era resi facilmente conto che un suo adattamento alle nuove esigenze del servizio postale e della relativa messa in sicurezza avrebbero comportato modifiche troppo pesanti per le strutture architettoniche”.

L’intervento, dal costo di circa due milioni, si è sviluppato tra il 30 gennaio 2008 e il 12 dicembre 2010. “Il lavoro capillare, certosino ed altamente professionale di tutti i tecnici che hanno partecipato al restauro -aggiunge il sindaco, Maurizio Lucci- ha ridato luce a questo edificio, riconosciuto come lo stabile più visitato a livello mondiale nell’Agro pontino”.

Il nuovo corso della struttura comincerà il 15 aprile, settantasettesimo anniversario dalla inaugurazione della località. In base ai progetti, diverrà un centro culturale dedicato alla documentazione inerente la storia della città, raccogliendo fonti come libri, documenti, foto, carte. Sarà, inoltre, un punto di riferimento per incontri, convegni, concerti e mostre.

L'immobile come appariva prima degli interventi
L'immobile come appariva prima degli interventi



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