Per adesso i francobolli non si possono mangiare ancora (nel senso che non sono note cartevalori postali commestibili), ma di certo possono andare d’accordo con la buona cucina. Tanto da coinvolgere esperti di quest’ultima come Antonino Cannavacciuolo, Enrico Crippa, Niko Romito e Simone Salvini. Ognuno dei quali ha proposto una ricetta ispirata a dentelli specifici.
È “Francobolli da chef”, il ricettario e libro-album dovuto a Fabio Bonacina e Mariangela Palmisano. Realizzato da Vaccari per conto di Poste italiane (che lo vende presso spazi filatelia e sportelli filatelici a 10,00 euro), legge alcune emissioni nazionali in funzione di quattro menù completi, dall’antipasto al dolce. Menù caratterizzati da approcci differenti, non a caso definiti “ghiotto”, “tradizionale”, “creativo” e “vegano”.
Ne è emerso un lavoro che, in 48 pagine con illustrazioni a colori, affronta il tema, soffermandosi in particolare su diciotto esemplari; sei di essi, allo stato di nuovo, sono compresi e per gli altri può scattare la voglia di ricercarli.
Insomma, si è cercato di mettere insieme due mondi, come precisa il responsabile per la filatelia dell’operatore, Pietro La Bruna. Riserva al collezionista potenziali approfondimenti, “poiché si va oltre le semplici immagini”. Dal canto suo, l’appassionato del mangiar bene “può scoprire un mondo che, da sempre, a saperlo guardare con attenzione, consente divertimento e sorprese culturali”. Ed ora, buon appetito!