In effetti, alla conferenza stampa del 18 aprile, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, annunciando l’abolizione dello sconto per le tariffe postali da vent’anni riconosciuto ai candidati ed alle liste a caccia di voti, aveva rivelato il “cosa” ma non il “quando”.
“Quando” che alla fine arriverà tra un mese esatto, ad elezioni europee ed amministrative -in calendario per il 25 di questo mese- belle che finite. Recependo, quindi, il dissenso sulla disposizione già espresso durante la riunione dei ministri.
Lo prevede il decreto-legge numero 66 del 24 aprile 2014 (“Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”), entrato in vigore lo stesso giorno. Il diciottesimo dei cinquantuno articoli stabilisce una deroga proprio per tale decisione, fissandola all’1 giugno. Dando, al tempo stesso, un avvertimento a Poste affinché prenda le relative misure. “Il fornitore del servizio postale universale -si legge- è autorizzato ad assumere iniziative commerciali e organizzative idonee a contenere nel limite degli stanziamenti del bilancio dello Stato, allo scopo finalizzati, l’onere relativo alla fruizione entro il 31 maggio 2014 delle predette tariffe postali agevolate”.
Insomma, i collezionisti di tariffe potranno avere un’ulteriore chance. Ma sarà davvero l’ultima? Domanda legittima, perché il testo dovrà essere convertito in legge dai due rami del Parlamento…