Con i suoi iscritti, quasi 700, ormai l’Associazione italiana collezionisti posta militare sta diventando una potenza nel panorama dei sodalizi nazionali. La crescita è merito, in particolare, del congruo numero di pubblicazioni che ogni socio riceve. Contro una quota annua speciale di 20,00 euro, lungo il 2009 il nuovo iscritto otterrà cinque numeri (l’ultimo del 2008 e tutti quelli dell’anno che sta per cominciare) dei quadrimestrali “Posta militare e storia postale” e “Qui filatelia”, i volumi “Aicpm 1974-2004” con la prima parte, dovuta a Benito Carobene, delle tariffe postali italiane, l’“Annuario Aicpm 2008” (ora al debutto, con la seconda sezione dei tariffari ed il catalogo dei bolli riguardanti la Prima guerra mondiale), “Filatelmia” (altra “new entry”, questa firmata da Emanuele Gabbini) ed un ulteriore libro ancora in preparazione. Per chi ha già aderito, invece, la quota ammonta a 40,00 euro.
L’Aicpm ha tenuto ieri a Verona la propria assemblea. “Dal 2002 -ricorda il presidente, Piero Macrelli- ogni anno regaliamo almeno un volume per invogliare gli interessati ad iscriversi”. Anche se la campagna di sviluppo non è l’unico elemento di attenzione. “Da qualche tempo -spiega a «Vaccari news»- ci siamo impegnati nella lotta ai falsi, un vero e proprio problema. Il pensionato fiorentino individuato alcune settimane fa non è stato il solo ad operare. Stiamo in allerta, perché abbiamo l’impressione che ci siano altri «specialisti», intenti a riprodurre soprattutto bolli coloniali e di posta militare”.
Cambiando argomento, un fenomeno da sottolineare è la collaborazione. Il “Catalogo-inventario dei bolli della posta militare italiana nella Prima guerra mondiale”, inserito nel nuovo “Annuario”, è stato curato da Beniamino Cadioli, ma vi ha collaborato una trentina di soci, così da dare un quadro dell’esistente e delle valutazioni più completo. “È un po’ -aggiunge Piero Macrelli- la forza dell’associazione, l’intesa che garantisce buoni risultati”.
E per il futuro? “Con Luigi Sirotti ed altri esperti stiamo lavorando ad un nuovo progetto, riguardante la Rsi”.