“Cartoline e pensieri d’amore attraverso le inedite collezioni Coslovich - Costantinides”, una rassegna primaverile che -assicurano gli organizzatori- “profuma di tenere promesse e dolci parole d’affetto”. È la proposta, valida fino al 31 maggio, del Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa. Nata da un’idea di Giorgio Coslovich, Maurizio Lozei e Chiara Simon, la mostra utilizza il materiale dello stesso Coslovich e di Fulvia Costantinides per “lanciare dopo un freddo inverno un caldo messaggio d’attenzione alle ragioni del cuore”.
Il percorso si compone di due collezioni di cartoline, dove il tema dell’amore si afferma attraverso situazioni ben distinte. Nella prima, del giornalista Giorgio Coslovich, si narra il rapporto tra Francesco Schubert e Giovannina Babuder. Sboccia a Trieste nel 1901, e le successive tappe del fidanzamento e del matrimonio vengono ben documentate attraverso la comunicazione epistolare. I protagonisti affidano pensieri e emozioni a graziose e belle cartoline, al tempo il mezzo più semplice e veloce per comunicare. La fresca testimonianza di vita e sentimenti è stata conservata sino a oggi e strappata all’oblio da un loro pronipote.
La raccolta di Fulvia Costantinides, invece, appartiene alla seconda metà del secolo scorso. Si tratta di posta viaggiata e caratterizzata da temi e grafiche vivaci e significativi, immagini che parlano d’amore e di trasporti affettuosi attraverso una simbologia chiara: il telegrafo, il telegramma, la radio, il treno... Tutti strumenti utili a veicolare con sicurezza i sentimenti. In questo approccio trova spazio la serie “Italia turrita”, che debuttò il 6 giugno 1953. Come nei decenni precedenti con altre cartevalori, la posizione del singolo taglio sulla missiva permetteva di creare una sorta di codice segreto, al riparo da occhi indiscreti.
In occasione della mostra è stata presentata una cartolina realizzata dal grafico triestino Mario Tiberio, che affronta il tema con stile moderno. L’originale sarà conservato nel Museo; le copie possono essere acquistate con offerta libera, e il ricavato verrà devoluto alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, impegnata con i bambini vittime della guerra. Un angolo speciale propone lettere e scritti di alcuni di questi giovanissimi sfortunati.
Ad ingresso libero, l’allestimento è ospitato a Trieste in piazza Vittorio Veneto 1. L’orario di visita è il 9-13, dal lunedì al sabato.