Una storia cominciata a Genova centosessant’anni fa, con un primo stabilimento di produzione che lavora risone importato e lo vende in Sudamerica. Il successo ottenuto e la crescente esperienza nel settore inducono l’azienda “a concentrare l’attenzione sulle coltivazioni italiane”; negli anni Venti si trasferisce a Robbio Lomellina, il cuore del Pavese, una tra le più rinomate zone risicole. Parallelamente, viene aperto un altro riferimento in Argentina, per far fronte alle necessità del mercato d’oltremare. Poi si passa alla vendita per confezioni; tra le alternative se ne evidenzia una, quella che ancora oggi dà il nome ed il simbolo al prodotto: il riso Gallo.
Così l’amministratore delegato della società, Carlo Preve (a lui si deve il testo del bollettino illustrativo), offre il contesto al cui interno si colloca il francobollo dedicato alla ditta. Sarà disponibile con il 3 ottobre a 95 centesimi. Inserito nella serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, è autoadesivo, tirato in ottocentomila esemplari mentre i fogli sono da ventotto.
Quanto alla vignetta, vi ha operato Anna Maria Maresca. Riproduce, sullo sfondo, il marchio antico, affiancato dal logo attuale; in primo piano spiccano, a sinistra, un particolare della fabbrica ligure del 1856 e, a destra, una ciotola del prodotto con una spiga.
L’annullo del primo giorno sarà impiegato allo spazio filatelia di Milano, nell’ambito di una presentazione che verrà ospitata addirittura alla Scala.