“Il Governo esprime soddisfazione per la volontà di Poste spa di partecipare, come importante partner industriale, all’aumento di capitale di Alitalia”. È il commento ufficiale diffuso da palazzo Chigi dopo le convulse notizie che oggi si sono avvicendate.
Alla compagnia -prosegue la nota- “servono discontinuità, stabilizzazione dell’azionariato e una importante ristrutturazione attraverso un nuovo progetto”. L’entrata in gioco della società di recapito, il cui capitale è completamente pubblico, “è fondata su queste premesse”. Insieme ai partner ed agli impegni che il sistema bancario è pronto a sottoscrivere, la realtà ancora guidata da Massimo Sarmi “è in grado di conferire le risorse per raggiungere la ricapitalizzazione necessaria ad assicurare gli attuali servizi”. L’Esecutivo, dunque, “si aspetta che i soci si assumano appieno le loro responsabilità”.
Il gruppo Poste già controlla Mistral air e -visti anche gli esiti messi a bilancio- più volte nel passato si diffuse la voce di una sua vendita. Nel contesto delineatosi lungo le ultime ore, invece, sarebbero emerse sinergie, anche grazie a tale vettore. Esse includono i settori del trasporto passeggeri e cargo, in coerenza con la strategia di sviluppo dell’e-commerce e per la fidelizzazione clienti. Inoltre, va aggiunta la condivisione delle infrastrutture organizzative, informatiche e di controllo. “La cooperazione, anche azionaria, tra settori dei servizi postali, di logistica ed aerei trova numerosi precedenti europei ed internazionali, ad esempio in Francia e Germania”.
La cifra che sarebbe stata messa a disposizione ammonterebbe a 75 milioni di euro, con una partecipazione azionaria compresa tra il dieci ed il quindici per cento.