Era nell’aria. E, dopo la rinuncia (valutata dalla controparte un “atteggiamento ostile”) di Poste italiane a presentarsi all’incontro fissato per ieri, la decisione. Come già è accaduto per alcune situazioni campane, anche in Basilicata si ricorrerà al Tar per opporsi alla razionalizzazione decisa dall’operatore.
Ad annunciarlo sono stati il locale presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani, Vito Santarsiero (che è anche sindaco di Potenza), e l’assessore regionale a formazione, lavoro, cultura e sport, Vincenzo Viti, dopo una manifestazione che a Potenza ha coinvolto cinquecento persone, con amministratori, sindacalisti e semplici cittadini.
Nel documento vergato dall’Anci si indicano dei dati di traffico secondo i quali perlomeno alcuni degli sportelli finiti nella lista nera “hanno volumi medi di attività doppi rispetto alla media nazionale”. Al tempo stesso, si chiede alla Regione ed alle Province di Potenza e Matera di “intervenire in maniera decisa, investendo della questione anche le assisi consiliari, in continuità con il lavoro svolto sino ad oggi con l’Anci per favorire una intesa con Poste italiane su tutte le problematiche, nonché per la revoca dei provvedimenti assunti. In tale contesto si invitano i livelli istituzionali superiori a sospendere le intese in corso per nuove attribuzioni a Poste italiane nelle more della definizione di un accordo più complessivo”.
Dalle Marche -dove si era recato per inaugurare la sede Ancona Città- l’amministratore delegato, dell’azienda, Massimo Sarmi, ha risposto indirettamente, ricordando che l’approccio dell’operatore è non abbandonare i territori.