La raccolta postale netta di competenza è risultata positiva per circa 7 miliardi di euro, “pur in rallentamento rispetto all’esercizio 2010” (quando si era attestata a +14 miliardi di euro). Nel corso del 2011, ha utilizzato inoltre forme di raccolta non garantita per più di 2 miliardi.
Così la Cassa depositi e prestiti valuta il 2011, anche se i dati finali non sono ancora stati esaminati completamente. In ogni caso, il quadro “dovrebbe chiudersi con un risultato netto in aumento” rispetto all’1,7 miliardi del 2010, tenendo conto del nuovo assetto convenzionale che regola la raccolta e della plusvalenza di circa 1 miliardo ottenuta nel 2010 dall’operazione di permuta azionaria effettuata con il ministero dell’Economia e delle finanze.
Nei dodici mesi appena conclusi Cdp ha mobilitato risorse per 16,5 miliardi, in crescita del 41% rispetto all’esercizio precedente: si tratta del massimo livello raggiunto da quando l’antica istituzione nata a Torino nel 1850 venne trasformata -era la fine del 2003- in società per azioni. Tra i settori che ne hanno beneficiato, in prima linea figurano le reti di trasporto e i servizi pubblici locali, seguiti da piccola e media impresa e finanziamento delle esportazioni, edilizia pubblica e agevolata, energia e telecomunicazioni.
Circa 40mila aziende della Pmi hanno usufruito degli 8 miliardi messi a disposizione a fine 2009. Nell’ultima parte del 2011, la Cassa ha rinnovato il suo impegno in favore del supporto finanziario al settore, dotando lo strumento di ulteriori 10 miliardi, di cui 2 per contribuire a far fronte ai ritardi nei pagamenti dei crediti vantati dalle aziende verso le Pubbliche amministrazioni. Raggiungendo un totale complessivo di 18 miliardi.
Per quanto riguarda le realtà di dimensione maggiore, nell’estate del 2011 è stato costituito il Fondo strategico italiano (Fsi) con una dotazione iniziale di capitale pari a 1 miliardo. Il Fondo, che è controllato da Cdp, intende acquisire partecipazioni in aziende strategiche per il Paese, così da sostenerne la crescita, l’efficienza operativa e la competitività internazionale. In novembre è stato deliberato l’impegno a sottoscrivere aumenti di capitale fino a 4 miliardi.
L’attività di finanziamento degli Enti pubblici lo scorso anno ha superato i 9 miliardi (+59%), anche grazie ad operazioni non ricorrenti. È stata introdotta, infine, la “domanda on-line”, un supporto che permette agli stessi di effettuare l’intero iter per richiedere un mutuo via web; dalla sua attivazione, oltre il 50% delle richieste di finanziamento ha utilizzato il nuovo strumento.
La società -ha scritto ieri Alessandra Puato su “Corriere economia”, “potrebbe avere un ruolo centrale nel piano di riduzione del debito pubblico allo studio del Governo Monti”; al tempo stesso “sta diventando il perno e l’elemento pervasivo di gran parte dell’economia italiana”.