Da Milano a Bologna. “Lavoro postale (permutazioni)”, che Alighiero Boetti fece nel 1974, in questo momento può essere osservato nella città felsinea. Dove, da ieri e fino al 28 gennaio, è in corso “Artefiera”.
L’opera dell’artista torinese è articolata in sei buste, spedite per raccomandata dal Marocco e corredate dalle ricevute. Nella rassegna fa riferimento allo stand B/8 del padiglione 26, quello dello studio Giangaleazzo Visconti. Chiusa la manifestazione, tornerà presso la sede della stessa azienda lombarda, in quanto fa parte dell’allestimento lì accolto fino al 22 marzo. Dove è stato messo in vendita a 120mila euro.
L’appuntamento emiliano, giunto alla sua trentasettesima tappa, vuole sostenere le gallerie, soprattutto quelle del Bel Paese, pur non essendo mai mancato l’apporto di realtà internazionali. Attraverso gli oltre 1.100 nomi citati, “intende riprendere e rilanciare un percorso per promuovere, sulla scena mondiale, la cultura visiva italiana, ampiamente riconosciuta e apprezzata, ridando forza anche alle strutture e ai protagonisti del sistema dell’arte italiano calato in un contesto ormai globalizzato”.