
Per il Bel Paese non sono note verifiche puntuali, però nella relazione della Corte di conti riferita al 2019 di Poste italiane il richiamo è presente, laddove si dice che l’azienda ha introdotto programmi su come prevenire le aggressioni da cani ai danni dei portalettere.
Una faccenda generale, come rivela l’operatore degli Stati Uniti, Usps. Il quale sottoscrive una vera e propria statistica e firma la “Settimana nazionale di sensibilizzazione”. Nello stesso 2019, ad esempio, a livello nazionale i dipendenti attaccati sono risultati 5.803, oltre 200 in meno rispetto al 2018 e 400 al 2017. Comunque, occorre stare attenti a Huston, che riporta il numero maggiore di casi, 85, seguita da Los Angeles con 74 e Chicago giunta a 54. A livello di Stato, il più pericoloso è la California, che due anni fa ha registrato 777 episodi.
I consigli dati ai proprietari sono quelli di sempre: quando arriva un fattorino, è meglio mettere il cane in una stanza separata chiudendone la porta; i genitori devono ricordare ai bambini e agli altri membri della famiglia di non prendere la posta direttamente dagli addetti in presenza dell’animale, poiché potrebbe interpretare il passaggio come un gesto intimidatorio. Se il corriere si sente minacciato, o se un cane è libero o senza guinzaglio, al proprietario potrebbe essere chiesto di ritirare la corrispondenza presso un ufficio postale o un’altra struttura.
Ora si aggiunge la tecnologia: gli scanner portatili utilizzati per confermare la consegna al cliente includono una funzione che indica la presenza di un cane a un indirizzo specifico; inoltre, il servizio può avvisare i destinatari di quanto sta arrivando, consentendo loro di pianificare la messa in sicurezza del loro beniamino.
Comunque, resta l’impegno a sensibilizzare sul tema sia i dipendenti, sia i proprietari di animali domestici. “Anche durante questi tempi difficili, è importante che i nostri clienti comprendano che gli addetti continuano ad arrivare a casa ogni giorno e devono consegnare il corriere” con tranquillità, ha detto il responsabile di questo programma, Chris Johnson. “Siamo fiduciosi di poter abbassare ancora le cifre degli attacchi; aumentare la consapevolezza generale è il modo migliore per farlo” (continua).
