Tra i tanti centri interessati al dimezzamento nel recapito per via della razionalizzazione introdotta da Poste italiane, figura Besenzone (Piacenza), il quale possiede un ufficio postale che non passa inosservato. Dovuto all’architetto Fabrizio Scoccianti, si trova in via della Libertà 1 (anche se nella cartellonistica risulta essere un viale), ospitato in una costruzione progettata appositamente nel mezzo di un giardino e di forma pressoché… esagonale! Carte ufficiali alla mano, vuole apparire “di linee decisamente moderne e funzionali, che ben si adattano all’ambiente circostante e alla destinazione dell’edificio”.
Il fabbricato risale agli anni Ottanta del secolo scorso, quando emerse l’esigenza di trasferire la precedente sede, mancante di servizi igienici e con la saletta dei portalettere priva di finestre.
Il Comune non possedeva immobili adeguati, spiega l’esperto Riccardo Braschi. Quindi, nel 1984 acquistò a sue spese un terreno e lo vendette all’Amministrazione postale per il prezzo simbolico di diecimila lire, consentendo di realizzare il nuovo stabile. Nel dicembre dello stesso anno venne stipulata fra le parti la cessione dell’area e nei mesi successivi si definì il progetto, dovuto all’ufficio lavori Pt di Bologna; le opere vennero appaltate al Consorzio modenese edili.
Il cantiere si aprì nell’ottobre 1985. Previsti -si legge nel quotidiano “Libertà”, uscito il 20 novembre- aria condizionata e vetri antiproiettili. L’ultimazione era attesa un anno dopo sennonché, a causa di varie interruzioni, slittò al luglio del 1987; costo finale: 300 milioni. La superficie utile complessiva è di circa 133 metri quadrati, mentre l’area su cui sorge è di 970.