C’è pure il richiamo a “Il pensatore”, ovvero l’interpretazione di Dante Alighieri. Fino al 20 marzo è proposto presso palazzo Leone da Perego, in via Gilardelli 10 a Legnano (Milano), dove è visitabile la mostra “Rodin - Le origini del genio (1864-1884)”.
L’opera si trova verso la fine del percorso, addirittura in due versioni: quella nel formato originale previsto per caratterizzare la “Porta dell’Inferno” (richiesta dallo Stato per un museo delle arti decorative, ma che poi trovò altri impieghi), e il suo ingrandimento in gesso, alto quasi due metri: “una concessione straordinaria -commentano gli organizzatori, che fanno capo al Comune- da parte del Museo” parigino incentrato sull’artista, vissuto fra il 1840 e il 1917.
È ritenuta una fra le più significative opere dello scultore, tanto è vero che venne già citata, insieme al suo artefice, dalla Francia il 16 giugno 1937 nel francobollo da 90+10 centesimi destinato a raccogliere risorse per aiutare gli intellettuali disoccupati. Soggetto poi ripreso tale e quale il 9 maggio 1938, elevando questa volta il nominale a 1,00+0,10 franchi. Anche un’altra fra le centoventi opere proposte (oltre alle statue, vi sono disegni e dipinti inediti) ha il riferimento dentellato. È “L’età del bronzo”, considerata un “inno alla classicità” e visibile nello 0,50 franchi Europa Cept del 20 aprile 1974.
L’allestimento, presentato come il più importante e ampio mai realizzato in Italia sull’autore, ripercorre il periodo di formazione, “fondamentale per l’evoluzione della sua attività dai primi anni Sessanta dell’Ottocento, fino alla progettazione della grande «Porta dell’Inferno» realizzata nel 1884”.
Parigi ha ricordato il lavoro del protagonista pure in altri esemplari: l’85 centesimi turistico del 7 ottobre 1961 per Calais (in primo piano figura il gruppo “Les six bourgeois de Calais”) e, nella serie artistica, il 5,00 franchi del 9 giugno 1990 (“Cambodgienne assise”).