Autunno, tempo di schede elettorali, e non c’è solo il referendum costituzionale italiano, oramai fissato per il 4 dicembre.
Il 2 ottobre, ad esempio, anche gli abitanti magiari dovranno recarsi alle urne, in questo caso per rispondere alla domanda “Volete che l’Unione Europea sia autorizzata a decidere l’insediamento obbligatorio di cittadini non ungheresi in Ungheria senza il consenso del Parlamento?”.
Lo stesso giorno si sarebbe dovuto ripetere il secondo turno delle presidenziali della vicina Austria, ossia il ballottaggio tra il candidato della Destra populista, Norbert Hofer, ed il verde Alexander van der Bellen. Da rifare a causa delle presunte irregolarità denunciate nel conteggio delle preferenze dopo la chiusura delle urne, avvenuta il 22 maggio. Così non sarà, e per inconvenienti tecnici. Il più importante concerne i lembi delle buste che avrebbero dovuto contenere la scelta di chi preferisce esprimersi attraverso il sistema postale: essi non offrivano sufficienti garanzie di tenuta, rischiando quindi di inficiare un’altra volta la consultazione. Da qui il rinvio, guarda caso al 4 dicembre. D’altro canto, lo dice pure il proverbio: non c’è il due senza il tre…