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editor Fabio Bonacina

27144 news from 8/3/2003

In pochi giorni tre casi che mettono in risalto l’interesse degli istituti di credito per la filatelia. Si è svolta oggi a Brescia la presentazione dell’emissione natalizia italiana

L'ufficio postale mobile questo pomeriggio in corso Zanardelli a Brescia
L'ufficio postale mobile questo pomeriggio in corso Zanardelli a Brescia

Un feeling particolare quello che ha toccato, negli ultimi tempi, istituti di credito e filatelia. Le Poste svedesi -lo ha detto la rappresentante Eia Almberger la settimana scorsa al seminario in Vaticano- hanno convinto un’importante banca nazionale, che spedisce molte lettere, a preferire i francobolli ad altri sistemi, così da promuovere le cartevalori. L’esperimento ha dato buoni frutti e verrà ampliato coinvolgendo ulteriori grandi utenti.

La Banca popolare di Vicenza, che il 26 febbraio ha ottenuto da San Marino quattro esemplari per promuovere la mostra dei propri quadri “Capolavori che ritornano”, ad esposizione chiusa spedisce il corriere aziendale dal monte Titano, affrancandolo con questi tagli e valorizzando nella missiva la scelta.

Adesso è toccato al Banco di Brescia. Suo è il quadro “Madonna col Bambino in trono fra due angeli”, attribuito a Lorenzo di Credi ed utilizzato come soggetto del 60 centesimi italiano per Natale, uscito oggi in cinque milioni di copie. Ora -è l’assicurazione data a “Vaccari news” dal presidente del Banco, Gino Trombi- “cercheremo di utilizzarlo per la nostra corrispondenza”. Anche perché -ha evidenziato- “il francobollo è un mezzo per comunicare e diffondere cultura”.

Sulla stessa linea sono altre realtà locali, come i rappresentanti dei tabaccai e di alcune aziende. E poi c’è il Comune che -ha garantito l’assessore alla cultura, Andrea Arcai- “ne acquisterà una notevole quantità per inviare gli auguri; sarà un pochettino complicato ma lo farà”.

“Lorenzo di Credi -ha aggiunto il presidente della Fondazione Brescia musei, Agostino Mantovani- è stato un pittore molto importante ed importante è stata la scelta del Banco di acquistare” la tela. Dovrà essere restaurata, e questo implicherà la sua assenza per diverso tempo, “ma resterà il francobollo”.

Il critico d’arte e professore alla Università cattolica cittadina Luciano Anelli si è soffermato sull’opera. È un quadro -ha chiarito- databile tra il 1500 ed il 1510, “che riceve cultura da molti ambiti”; così si spiegano le difficoltà nell’attribuirlo ad un determinato autore. “Lorenzo di Credi è un genio eclettico: la Madonna del dipinto, non v’è dubbio, prende da Raffaello; il velo e lo sfumato non possono venire che da Leonardo; gli alberetti -secondo me- sono ripresi dal Perugino”.

L’emissione ha avuto un richiamo pure da Roma. Il direttore della divisione filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini, ha ricordato come Brescia sia “la patria dei progetti condivisi”, anche grazie “all’indiscussa professionalità” della referente Antonella Foschetti. Che -ha precisato il direttore della filiale di Brescia 1, Roberto Minicuci- è anche coordinatrice nazionale del progetto giovani.

Insieme al 60 centesimi è uscito un 2,80 euro, illustrato con una ghirlanda. È stato prodotto nello stesso supporto dorato dell’analogo taglio emesso il 10 ottobre per “Italia 2009”. Come questo, ha una tiratura di due milioni. È una quantità che appare sufficiente alle richieste del mercato, nonostante i recenti problemi registrati nella distribuzione dell’esemplare con la Bocca della verità.

Il quadro e il presidente del Banco di Brescia, Gino Trombi, con un foglio del francobollo. Sotto, un momento della presentazione, svoltasi in mattinata
Il quadro e il presidente del Banco di Brescia, Gino Trombi, con un foglio del francobollo. Sotto, un momento della presentazione, svoltasi in mattinata



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