Nata nel 1412, muore diciannovenne sul rogo, condannata come eretica e dedita alla stregoneria da un tribunale ecclesiastico. Una fine ingiusta per Giovanna d’Arco, la contadina analfabeta che, durante la Guerra dei cent’anni, si oppone al dominio britannico sulla Francia guidando la riscossa. Tanto che almeno tre papi si occupano di lei: viene riabilitata da Callisto III nel 1456, beatificata da Pio X nel 1909 e proclamata santa da Benedetto XV nel 1920.
Per il secolo dalla beatificazione, Monaco le renderà omaggio domani con un francobollo da 2,22 euro.
Patrona di Francia e protettrice, fra l’altro, di telegrafisti ed operatori radiofonici, è stata ricordata in diverse cartevalori. Parigi, ad esempio, l’ha citata nel marzo 1929 (50 centesimi per il quinto centenario della liberazione di Orléans), il 28 ottobre 1946 (5+4 franchi per la serie delle celebrità vissute nel XV secolo), il 6 luglio 1968 (figura nel 30+10 centesimi dedicato al poeta Paul-Louis-Charles Claudel, al quale è dovuta l’opera “Giovanna d’Arco al rogo”), il 16 novembre 1968 (0,60 franchi per i grandi nomi della storia), il 24 maggio 1979 (1,60 franchi con il suo monumento eretto a Rouen), l’1 dicembre 1979 (i due tagli da 1,10+0,30 e 1,30+0,30 franchi richiamano le vetrate della chiesa di Rouen, a lei dedicata) e l’11 maggio 1996 (4,50 franchi con la casa natale).