Il divieto di consumare latte nonché la distinzione fra gli ortaggi a foglia larga (da non mangiare) e gli altri. Così l’Europa, dopo il 26 aprile 1986, visse sulla propria pelle le conseguenze del disastro nucleare di Cernobyl.
Ben diversi, e ancora da valutare nella loro completezza, gli effetti subiti localmente: gli esperti stimano in 3,2 milioni le vittime dirette ed indirette dell’incidente, senza contare le persone coinvolte (10 milioni) e quelle evacuate definitivamente (400mila) da un raggio di 30 chilometri dalla centrale atomica.
A vent’anni dall’esplosione, i due Paesi più colpiti tornano anche con il sistema postale a ricordare la tragedia. La Bielorussia arriva oggi con un 790 rubli allegorico, mentre l’Ucraina già il 10 aprile ha messo in distribuzione una cartolina postale da 0,70 grivnia che riprende l’impianto.