Se il capitolo Alitalia è ancora fuori dalla relazione finanziaria annuale di Poste italiane, vi è quello inerente la Banca del Mezzogiorno - Mediocredito centrale.
Nel corso del 2013, essa “ha perseguito l’obiettivo di supportare le imprese…sia attraverso la propria attività creditizia, sia promuovendo e facilitando il ricorso ad agevolazioni pubbliche”.
Gli indirizzi strategici sono orientati alla crescita, che però -viene puntualizzato- “deve garantire la redditività e la sana e prudente gestione dell’istituto”. A tal fine, la direzione ha analizzato il contesto economico, riguardante la domanda di credito a medio o lungo termine delle imprese, l’offerta bancaria nelle otto regioni di riferimento, la composizione del tessuto imprenditoriale locale. Da qui la messa a punto dell’offerta e l’individuazione dell’interlocutore ideale.
Al 31 dicembre scorso, le maggiori esposizioni (76% del portafoglio creditizio in essere) riguardavano Campania, Puglia e Sicilia, regioni classificate ad “alto grado di attrattività” e che complessivamente rappresentavano circa il 70% del Pil nel territorio.
Per la Calabria, alla fine del 2012 Bdm-Mcc aveva sottoscritto un accordo con il Fondo europeo per gli investimenti al fine di gestire il sostegno “Jeremie”. L’intesa ha consentito, nel 2013, di erogare finanziamenti a condizioni particolarmente competitive. In ambito agevolato, sono proseguite le attività di gestione dei fondi pubblici aventi molteplici finalità di politica industriale (accesso al credito, promozione della ricerca e dell’innovazione tecnologica, supporto agli investimenti in macchinari e impianti, alla patrimonializzazione delle Pmi). Esse sono state concretizzate attraverso facilitazioni diverse, come contributi in conto interesse e capitale, credito agevolato, bonus fiscali, garanzie sui finanziamenti, partecipazione al capitale di rischio, programmazione negoziata.
Nonostante il difficile contesto economico che nell’anno in esame ha continuato a condizionare negativamente l’attività bancaria, la società ha chiuso l’esercizio raggiungendo quelli che vengono definiti buoni risultati: un margine di interesse di 21,1 milioni di euro, in crescita rispetto ai 13,1 del 2012, generato prevalentemente dalla contribuzione dei nuovi impieghi creditizi. Le commissioni nette ammontano a 35,4 milioni (erano 31,6). Pur risentendo dell’aumento dell’addizionale Ires dell’8,5%, è stato registrato un utile netto in salita, passato da 7,1 a 11,6 milioni di euro.
