L’attenzione è soprattutto su Lampedusa, dove continuano ad arrivare i disperati in fuga dall’Africa, ma c’è chi non dimentica, Brindisi. Quando venne travolta dagli scafi della speranza, partiti principalmente dall’Albania.
Una citazione postale -purtroppo non immediata e comunque poco valorizzata- arrivò il 30 ottobre 2001 sotto forma di francobollo natalizio da 800 lire o 41 centesimi con un disegno degli scolari di San Vito dei Normanni. Ed ora si ritorna sull’argomento, attraverso un annullo disponibile nel pomeriggio (dalle 16.30 alle 22.30 presso la sala congressi dell’Autorità portuale, in viale Regina Margherita 1) ed una cartolina edita direttamente da Poste italiane.
A richiedere l’obliterazione è il Comune di Brindisi, fino a domenica impegnato con una serie di iniziative inquadrate in “La città ospitale: Albania-Brindisi venti anni dopo”, comprendente momenti di spettacolo e di confronto, tra installazioni artistiche, narrazioni, marce bandistiche e allegoriche per le vie del centro storico, documentari, conferenze-seminario.
“Era il 7 marzo 1991 -ricordano dall’Ente- quando nel porto di Brindisi sbarcarono migliaia di cittadini albanesi in fuga da un Paese sconvolto da una grave crisi economica e politica”. Uno sbarco eccezionale, del quale si intende recuperare la memoria storica di una pagina che resta attuale. Il progetto, dunque, si propone di riscoprire un periodo drammatico, davanti al quale la città pugliese “seppe alleviare le sofferenze di innumerevoli vite imbarcate sulle rotte di un viaggio avventuroso, rivelando uno straordinario spirito di coesione. Al pari dell’umana generosità e della vicinanza offerte, e mai cessate, a un popolo accolto vent’anni fa e oggi parte integrante e vitale della nostra società civile”.