Oggi il convegno a Roma, organizzato da Poste italiane, “Violenza di genere. Istituzioni e aziende si confrontano”. Ma, in vista della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, che scoccherà dopodomani, altre iniziative si fanno notare. Una di esse è firmata da Amnesty international, sodalizio peraltro non nuovo a questo tipo di approcci. Alla sede del Regno Unito impiegano concretamente il supporto postale (anche nella versione digitale) per l’attuale campagna, chiedendo “milioni di lettere per evidenziare la repressione delle donne manifestanti in tutto il mondo”. Ma lo impiegano pure simbolicamente: basta notare le foto dentellate, tese a richiamare il francobollo. Quella che viene definita la più grande iniziativa epistolare planetaria intende fermare gli abusi contro dodici esponenti o gruppi femminili che difendono i diritti e per questo risultano incarcerati, torturati o maltrattati. Nel 2017 -viene spiegato- almeno 312 difensori della causa sono stati assassinati, il doppio rispetto al 2015. I rilievi includono le signore colpite dalla restrittiva legge dell’Irlanda del Nord sull’aborto e la consigliera di Rio assassinata, Marielle Franco.
Campagna per i diritti, ma postale
23 Nov 2018 12:45 - FROM ABROAD
È quella che dalla sede del Regno Unito di Amnesty international viene definita come la più grande iniziativa epistolare al mondo. Auspicati milioni di lettere