Dopo aver ribadito i concetti di filatelia e francobollo, la “Carta della filatelia” francese (introdotta nella news precedente) esamina i tagli ordinari (il cui soggetto -viene ricordato- è scelto dal presidente della Repubblica) ed i restanti, questi ultimi definiti da un decreto ministeriale con due anni d’anticipo, caratterizzati dalla lettera “Φ” e costituenti il “cuore della filatelia”. Il programma delle emissioni prevede un numero “significativo” di dentelli calcografici; inoltre “si inserisce nel rispetto della tradizione e corrisponde ai criteri di qualità, creazione e fabbricazione attesi dai collezionisti”.
Contemplati anche i lati “grigi” se non “neri” della politica nazionale, come le discutibili produzioni dirette principalmente ai filatelisti, che recuperano vecchi titoli (è il caso della serie “Tesori della filatelia”) o se ne sovrastampano altri.
Curiosamente, il testo definisce anche il “francobollo da corrispondenza”, come se gli altri non lo fossero. Il riferimento principale è ai libretti di autoadesivi pensati per il grande pubblico e senza valore nominale, sostituito dall’indicazione del servizio cui sono destinati.
Si aggiungono ulteriori prodotti, fra cui le confezioni chiamate “timbre collector” ed i personalizzati (continua).