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editor Fabio Bonacina

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L’esposizione di dopodomani prevede anche un “francobollo” del... Vaticano

Omaggio a Guglielmo Achille Cavellini (1914-1990), in collaborazione con l’Archivio Cavellini di Brescia. Gac (così firmava le sue opere, e così amava farsi chiamare) è stato un famoso studioso e collezionista d’arte astratta europea. In mostra, presso Orma art gallery di Milano (corso di Porta Nuova 3), la selezione dei “Carboni geometrici” che focalizza un particolare momento creativo. Tra il 1968 e il 1971 Gac sposta la sua attenzione verso prodotti rielaborati dal gesto purificatore e provocatorio della bruciatura. Da opere precedenti, quindi, sgorgano opere nuove. Rigenerate nella forma e nel colore.

Di euclideo -ammettono dall’Archivio Cavellini, riferendosi ai “Carboni geometrici”- “c’è ben poco in quelle prove, e di costruttivo solo un rimando, un’ulteriore citazione. C’è invece una scelta di trasformazione, un paradosso pittorico che si applica non più alla superficie ma alla forma oggettuale, in un certo senso alla scultura”.

L’artista esordisce negli anni Quaranta con disegni e ritratti, mentre i Sessanta li dedica alla sperimentazione. Alcuni esempi del suo lavoro sono legati a citazioni: vere e proprie rielaborazioni di celebri opere ne fanno un autentico attore nella messa in scena dell’arte. Gac, poi, concretizza la teoria dell’Autostoricizzazione: ovvero il fare da sé, nel costruirsi attorno l’alone del successo. Non è un atto di megalomane autorappresentazione, ma l’innescarsi di un processo alternativo. Una rivoluzione all’interno della comunicazione artistica. Se Andy Warhol lo ritrae, gli rende a sua volta omaggio col “francobollo” intitolato “Le Marilyn di Warhol” (1984). L’utilizzo dei materiali di recupero (negli oggetti assemblati, negli intarsi in legno, nei carboni), è lo strumento del suo operare. Teatrini dove tragicamente si accumulano giocattoli e soldatini sottratti all’uso infantile; “francobolli” che celebrano i geni della pittura (Picasso, Léger, Matisse, Braque...).

La nuova esposizione verrà inaugurata l’11 marzo alle 18; potrà essere visitata gratuitamente dalla stessa sera al 10 aprile, tra martedì e sabato, durante gli orari 10-13 e 16-19. Nello stesso periodo, lo storico bar “Jamaica” (via Brera 32), luogo caro a Cavellini dove incontrava amici artisti e intellettuali, ospiterà, in collaborazione con “Fabbrica Eos”, altre sue opere.

Tra i lavori in mostra, non mancano i riferimenti… postali
Tra i lavori in mostra, non mancano i riferimenti… postali



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