daily news magazine
editor Fabio Bonacina

27262 news from 8/3/2003

Pier Carlo Padoan, al vertice del dicastero ad Economia e finanze, ieri ha illustrato a senatori e deputati la manovra prevista dal Governo. Dalla vendita delle azioni attesi 2 miliardi di euro

Il ministro ad Economia e finanze, Pier Carlo Padoan, ieri alla Camera
Il ministro ad Economia e finanze, Pier Carlo Padoan, ieri alla Camera

Attualmente il ministero dell’Economia e delle finanze detiene oltre 845 milioni di azioni di Poste italiane, corrispondenti ad una quota del 64,70% circa del capitale sociale. Di questi, 7 milioni sono destinati gratuitamente al pubblico indistinto dei sottoscrittori ed ai dipendenti che deterranno le azioni già acquistate fino al 27 ottobre. È parte di quanto ha detto ieri il ministro alla partita, Pier Carlo Padoan, davanti ai membri della commissioni parlamentari di Camera (la IX) e Senato (l’VIII) che stanno seguendo il tema.

Il 24 giugno scorso l’assemblea degli azionisti di Cassa depositi e prestiti, controllata dallo stesso Mef con una quota superiore all’80%, ha deliberato un aumento di capitale per 3 miliardi di euro riservato al dicastero, “allo scopo di conseguire un rafforzamento patrimoniale a sostegno del piano industriale di Cdp che supporta lo sviluppo e la crescita del Paese”. La procedura sarà perfezionata dal ministero conferendo il 35% del capitale sociale di Poste. Il pacchetto finirà nella gestione separata, sapendo che alla Cassa verranno trasferiti “i soli diritti patrimoniali, mentre il ministero manterrà i poteri di governo su Poste”. Un po’ come accaduto già con Eni, dove il Mef controlla il 4% dell’azionariato e Cdp un altro 27%. In sostanza, tale partecipazione in Poste italiane “non potrà essere ceduta né essere oggetto di alcuna disposizione da parte della stessa Cdp senza il preventivo assenso del ministero”.

A quest’ultimo rimarrà una quota di poco inferiore al 30%, da destinare, anche in più fasi, al mercato. Sul tavolo dal 31 maggio vi è lo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri, attualmente all’esame delle commissioni parlamentari. La vendita “seguirà criteri analoghi alla precedente”, ossia il ricorso singolo e/o congiunto ad un’offerta pubblica rivolta ai risparmiatori nazionali, inclusi i dipendenti del gruppo Poste e/o ad investitori istituzionali italiani ed esteri. Il medesimo documento precisa che alla fine lo Stato manterrà un pacchetto, tramite appunto Cassa depositi e prestiti, non inferiore al 35%. Tale parte “rappresenta la quota di maggioranza relativa e di controllo in presenza di un azionariato diffuso sul mercato, in analogia con l’assetto azionario di altre società a controllo statale (Eni, Enel e Leonardo-Finmeccanica)”.

Contemplati precisi paletti: “è fatto divieto a qualunque soggetto diverso dallo Stato, o di sue controllate, di esprimere voto in assemblea per una percentuale superiore al 5% del capitale di Poste italiane, qualunque sia la percentuale detenuta”.

Concludendo, l’operazione assolverebbe “all’obiettivo di attivare risorse significative da destinare alla riduzione del debito, mantenendo comunque il controllo dello Stato sulla società”. In base a recenti stime, l’introito -ha precisato- potrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi. Nel corso del 2015 era stato ceduto il 35,30% del capitale, raccogliendo 3,1 miliardi destinati al medesimo scopo.

Dalla procedura nulla deriverà per la gestione del risparmio postale, che “continuerà ad essere garantito dallo Stato”. Analogamente, non vi saranno conseguenze sui livelli occupazionali e sul servizio.




Copyright © 2024 - 2003 Vaccari srl
tutti i diritti riservati
realizzato a partire dal mese di marzo 2003
registrazione Tribunale di Modena n.1854 del 4 dicembre 2007
direttore responsabile Fabio Bonacina
responsabile editoriale Valeria Vaccari
redazione e ufficio stampa Claudia Zanetti
Vaccari srl - Via M. Buonarroti, 46
41058 Vignola (MO) - Italy
Tel (+39) 059.77.12.51 - (+39) 059.76.41.06
Fax (+39) 059.760157
Cap.Soc. euro 100.000 i.v.
Registro delle Imprese di Modena n. 01917080366
P.IVA IT-01917080366
Il programma per la gestione di Vaccari news è stato appositamente creato e reso funzionante da fabioferrero.it.
Tutto il contenuto di questo sito, incluse le pagine html e le immagini, è protetto da copyright. In caso di pubblicazione e/o riferimenti si prega di citare sempre la fonte e di avvisare la redazione: info@vaccari.it
Vaccari srl non si ritiene responsabile di eventuali errori di collegamento nei link proposti, che vengono verificati solo all'atto dell'inserimento. Sarà gradita la comunicazione di eventuali cambiamenti per poter aggiornare i dati.