“È partito alle ore 13.29 da Briga ed è passato alle 13.48 sopra il colle del Sempione, quindi ha continuato per Gaby ed al luogo di inforco del Furgen e del Monscera ha deviato a sinistra passando sopra alle gole di Gondo. È sbloccato nella pianura di Domodossola alle ore 14.10 ad una altezza che i controllori non sanno spiegare, ma dicono fantastica... Tutto ad un tratto si è visto l’aeroplano discendere a picco in un vertiginoso volo «plané»; questo non ha resistito e l’apparecchio si è rovesciato. Erano le 14.14”.
È la cronaca -narrata nei documenti ufficiali ripresi da Mario Cobianchi in “Pionieri dell’aviazione in Italia 1908-1914”- del volo compiuto il 23 settembre 1910 dal pilota francese di origini peruviane Geo Chavez. Dopo aver sorvolato per primo le Alpi, in base ai programmi avrebbe dovuto fare tappa a Domodossola, quindi riprendere il viaggio diretto a Milano. Nonostante le condizioni dell’incidentato inizialmente non fossero giudicate gravi, sarebbe morto in quattro giorni, a ventitré anni.
Un secolo dopo il sacrificio del coraggioso aeronauta, le cui gesta sono state descritte anche da Giovanni Pascoli, viene ricordato con una serie di manifestazioni che sta toccando la cittadina piemontese e il capoluogo lombardo. E ci sarà anche l’annullo, richiesto per domani dal Comitato per il centenario nel centro del Verbano-Cusio-Ossola, disponibile dalle ore 11 alle 17 presso lo stand di piazza Mercato. Per l’occasione Poste italiane ha predisposto una cartolina, in vendita, affrancatura esclusa, a 52 centesimi.