“Entro il 29 giugno” sarà operativo a Napoli, poi probabilmente seguiranno Roma e Bologna.
È questa la geografia dei nuovi centri di controllo della corrispondenza, in grado –spiegano dal ministero alle Comunicazioni, di “monitorare in tempo reale il percorso dei prodotti postali”.
La struttura della città partenopea è la prima ad essere avviata e servirà a verificare tre miliardi di pezzi lavorati nel Mezzogiorno nonché 20 milioni di operazioni e transizioni finanziarie al giorno. Duecento le persone appositamente assunte che ci lavoreranno, ottanta delle quali laureate.
È il primo tassello di un progetto con il quale Poste italiane attiverà un servizio di supervisione per coprire tutta la penisola. “Aumentando le informazioni sullo stato della consegna della posta –precisano dal dicastero- potrebbero ridursi anche i tempi della consegna”.
In base alle attese, la rete verificherà in ogni momento il percorso di quanto inviato; permetterà di accertare che non ci siano imprevisti e di intervenire in caso di anomalie.
“Un centro logistico del genere –precisa l’amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi- è un unicum anche in Europa. Negli altri Paesi esistono sistemi di monitoraggio, ma sono circoscritti a territori di dimensioni minori”.
Il progetto si inserisce in un quadro più ampio; affiancherà la sala di controllo della rete di telecomunicazioni e dei sistemi informativi realizzata a Roma nel 2005.