“Chiusura confermata”. È quanto risulta, esaminando l’elenco sottoscritto da Poste italiane, con riferimento alla sede di Valpromaro, collocata in via Vecchia Provinciale 236.
Valpromaro, attraversata dalla via Francigena e punto di riferimento per i pellegrini diretti a Roma, è una frazione di Camaiore (Lucca), ma gli abitanti non hanno accettato di buon grado la decisione assunta nella capitale (a dirla tutta, già tre anni fa l’azienda aveva provato a cancellare il presidio). Visto che i confronti abituali non hanno condotto a nessun risultato, il nuovo passo, davvero inconsueto: scrivere a papa Francesco. Così da -riporta oggi “Il Tirreno”- comunicare “tutto il rammarico, l’impotenza, l’angoscia e lo sconforto che sta vivendo la nostra zona, che invece sarebbe ben più lieta di esprimere le proprie energie per la valorizzazione della propria terra e la maturazione della propria comunità. Ci troviamo nostro malgrado contrapposti a un sistema che ci mutila, che ci esclude senza conoscerci, che si disinteressa di noi come se fossimo un peso di cui doversi sbarazzare quanto prima”.
La domanda sorge spontanea: ma la missiva è stata affidata alla società diretta da Francesco Caio o si è preferito utilizzare un concorrente?