“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Anche se la carta valore dimentica la fonte, non è difficile individuare da dove proviene la frase: è il primo articolo della Costituzione italiana, entrata in vigore sessant’anni fa ed oggetto di un francobollo commemorativo uscito il 2 gennaio. Frase presente nel commemorativo di Amintore Fanfani, atteso per il 6 febbraio, perché è stato il politico democristiano -e storico dell’economia- a proporla.
Nato a Pieve Santo Stefano (Arezzo) il 6 febbraio 1908, partecipò ai lavori della Costituente. Dal 1947 al 1950 è stato ministro del Lavoro e operò per una legge che favorisse la costruzione di case riservate ai lavoratori, tanto che il provvedimento divenne noto come “piano Fanfani”.
È stato segretario della Dc tra 1954 e 1959 e poi tra 1973 e 1975, nonché sei volte presidente del Consiglio, fra 1958 e 1987. Guidò il primo governo di centrosinistra.
Come presidente dell’Assemblea generale Onu, carica mantenuta dal 1965 al 1966, è citato in una serie del Paraguay emessa il 19 novembre 1965 per celebrare la visita di Paolo VI al “Palazzo di vetro”. Degli otto esemplari (oltre ad un foglietto) prodotti e replicati nella versione non dentellata, due -quelli da 0,10 e 0,50 guarani- lo associano a Giovanni Battista Montini e al segretario generale dell’Onu allora in carica, il birmano Sithu U Thant.
Amintore Fanfani è morto a Roma il 20 novembre 1999.
Il francobollo vale 1,00 euro, un taglio... tondo, che a tariffario corrisponde ad una lettera fino a 20 grammi per l’Oceania. Verrà tenuto a battesimo da due annulli, uno impiegato all’ufficio postale del paese aretino e l’altro allo spazio filatelia di Roma.