Riproduce il busto di Attilio Vallecchi e, sullo sfondo, la testata della rivista «Leonardo» il 41 centesimi che l’Italia ha programmato il 27 settembre per ricordare l’ormai secolare vita della casa editrice fiorentina.
“Attilio Vallecchi- ricordano alla stessa azienda- inizia la sua attività come tipografo, agli albori del '900 affiancando giovani letterari destinati a diventare famosi, come Ardengo Soffici e Giovanni Papini. Diventa poi lui stesso editore in un clima culturale diviso fra spinte avanguardiste e tradizione. Grazie a riviste quali il "Leonardo", "Lacerba", la "Voce", "Il Selvaggio" e il quindicinale in francese "La Vraie Italie", la Vallecchi degli anni Venti si fa portavoce internazionale delle correnti letterarie e filosofiche del primo Novecento”.
Tra gli autori che vi ruotano intorno vi sono Palazzeschi, Tozzi, Slataper, Marinetti, Ungaretti, Prezzolini, Viviani, Bargellini e Malaparte, nonché Michelstaedter, Croce e Gentile. Senza naturalmente dimenticare collaboratori artistici di spicco, come Picasso, De Chirico, Boccioni, Carrà e Rosai. Dopo la guerra ad Attilio subentra il figlio Enrico, che “continua sulle tracce segnate dal padre e consente alla Vallecchi di ampliare sempre più l'area di interesse e di diffusione culturale”.
La Vallecchi del terzo millennio “si ripropone come ideale trait d'union fra la tradizione alta del Novecento italiano e i nuovi scenari aperti dal dibattito culturale mondiale contemporaneo”.