Da Gibilterra... gongolano. Anche perché, fino ad ora, il Vaticano non si è molto sbilanciato con le emissioni congiunte, scelta sempre più gettonata, invece, ad altre latitudini.
Il 10 febbraio le Poste del pontefice, oltre a proporre la serie per gli ottant’anni dello Stato, emetteranno un francobollo da 85 centesimi. Celebra i sette secoli di devozione di Nostra Signora d’Europa e ne propone la statua. Replicato per quattro volte, l’esemplare è confezionato in un blocco con, sullo sfondo, la Rocca iberica, che nell’Antichità indicava la fine del mondo conosciuto.
Lo stesso giorno arriverà l’iniziativa di Gibilterra. Comprende la medesima figura scolpita, al costo di 61 pence e raccolta in identico modo. Associata, però, ad una immagine aerea del Vaticano.
“Vaccari news” ha voluto sentire il direttore generale dell’Ufficio filatelico di Gibilterra, Glendon Martinez. Il quale ha portato la sua esperienza di marketing al seminario sul futuro del collezionismo di francobolli, organizzato oltre Tevere il 24 ottobre scorso.
“È con immenso orgoglio e gioia -dice ora- che celebriamo i 700 anni di devozione di Nostra Signora d’Europa a Gibilterra. Il Vaticano si è unito a noi per produrre una congiunta, al tempo stesso storica e senza precedenti. Sono convinto che i progetti condivisi siano estremamente utili ai differenti Paesi e all’industria filatelica in generale, specialmente quando l’argomento riguarda, come in questo caso, direttamente i protagonisti”. Così, i francobolli “saranno promossi in ogni ufficio postale, negozio filatelico, sito web e via dicendo, rappresentando un’opportunità per attirare nuovi collezionisti e creando attenzione sui diversi prodotti filatelici”. Ma c’è di più. È importante sottolineare –aggiunge- che i partner coinvolti “possono lavorare insieme su temi, soggetti, disegni, stampatori e su altri aspetti amministrativi con un metodo costruttivo e professionale, nel momento in cui hanno a cuore la propria filatelia”.