Il problema è se Poste italiane abbia messo in essere condotte abusive, volte ad escludere l’operatore concorrente Nexive dal settore dei servizi di corrispondenza rivolti ai grandi utenti. Il dubbio è venuto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha aperto un’istruttoria notificata oggi all’azienda guidata da Francesco Caio. Il punto di partenza sono alcune segnalazioni presentate dalla stessa Nexive, in particolare per la posta massiva e per “Posta time”, detta formula già al centro di un contenzioso chiusosi solo nel 2014 con l’allora Tnt post.
Il provvedimento dell’Antitrust tende a verificare l’ipotesi di alcuni comportamenti: si sarebbero sostanziati nel diniego del servizio “Posta time” ai concorrenti e nella contestuale offerta a questi ultimi della sola posta massiva, a prezzi ben più elevati. A ciò si aggiungerebbe l’applicazione di sconti selettivi e fidelizzanti sui prezzi di listino della medesima “Posta time” ai clienti finali e di una copertura territoriale “variabile” del servizio.
Nel complesso, quindi, la società “offrirebbe ad almeno alcuni dei propri clienti condizioni economiche ben più vantaggiose di quelle offerte ai propri concorrenti, per il recapito nelle zone nelle quali è presente solo la propria rete”. L’insieme degli atti “potrebbe costituire un abuso di posizione dominante di tipo escludente: tale condotta non solo comprimerebbe il margine dei concorrenti, ma addirittura lo renderebbe negativo, impedendo così che le offerte di Poste italiane dedicate ai clienti finali siano replicabili da parte dei concorrenti”.
La procedura dovrà concludersi entro il 31 ottobre 2017; nel frattempo, i funzionari dell’Agcm, con l’ausilio della Guardia di finanza, hanno svolto un’ispezione presso la sede della società nonché in quelle di alcuni dei suoi principali interlocutori.
Dal canto suo, Poste ha dichiarato di confidare “che il procedimento accerterà l’assenza di qualsiasi infrazione”.