Dieci francobolli da 80 yen l’uno, raccolti in un blocco unico e in vendita dal 23 marzo. È questa la versione giapponese della congiunta con San Marino, che in realtà di congiunta non ha molto.
Per quanto se ne sa, non vi sono collegamenti nell’organizzazione della serie (quella in arrivo dal monte Titano è articolata in appena quattro esemplari), data di uscita (sulla Serenissima saranno pronti già per il 17 marzo), impostazione grafica (eppure anche la versione commercializzata dall’Azienda autonoma è stata disegnata da un artista giapponese, Motoharu Morita). Ogni amministrazione, inoltre, venderà i propri articoli e basta, di fatto favorendo la speculazione per coloro che vorranno aggiungere quanto proposto dal partner.
L’unico collegamento è in parte dato dalle immagini: seppure predisposte in modo diverso, presentano delle comunanze. Le prime quattro cartevalori firmate da Tokyo ripetono, in particolare, i soggetti che San Marino ha sintetizzato nel primo e nel terzo esemplare, ossia la statua di Vittorio Pochini “La Repubblica”; la prima torre, chiamata “Rocca” o “Guaita”; la tempera di Emilio Retrosi intitolata “L’apparizione di San Marino al suo popolo”, questa però sviluppata su due esemplari. Seguono poi quattro panorami (la statua con la “Repubblica” di Stefano Galletti, posta in piazza della Libertà davanti al palazzo Pubblico; la basilica di San Marino; la seconda torre detta “Cesta” o “Fratta”; la torre Campanaria) e si ritorna all’arte, con “Santa Maria Maddalena” di Francesco Menzocchi e la tempera anonima “San Marino”. Sui bordi, oltre alla sola bandiera biancoblu, un’altra immagine del sistema difensivo con la prima torre, le descrizioni dei soggetti, in italiano e in giapponese, e un codice “datamatrix”.