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editor Fabio Bonacina

27143 news from 8/3/2003

Lo anticipa il presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna (nonché dall’Unione nazionale comuni comunità enti montani), Enrico Borghi

“Entro il 31 marzo 2016, i Comuni e tutti gli Enti locali potranno inviare a Poste italiane l’elenco delle proposte per migliorare e potenziare il servizio sui territori, in particolare montani e rurali”. È l’annuncio giunto dall’Unione nazionale comuni comunità enti montani. Secondo di essa, l’idea rappresenta “un’occasione per rafforzare l’interazione tra la società e le istituzioni, a beneficio della comunità e delle pubbliche amministrazioni”.

È uno degli aspetti presenti nel contratto di programma concordato tra il ministero allo Sviluppo economico e l’operatore, che verrà firmato il 15 dicembre, ed anticipato dal sottosegretario Antonello Giacomelli.

La notizia è inserita in una risposta scritta all’interrogazione presentata in luglio da alcuni deputati, a seguito delle chiusure e delle riduzioni agli orari volute da Poste, “contro le quali si sono mossi migliaia di Comuni italiani e diverse Regioni, anche con ricorsi ai Tar che in molti casi hanno sospeso le decisioni”.

Antonello Giacomelli -ha commentato il presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna e dell’Uncem, Enrico Borghi- “conferma l’importanza di un dialogo maggiore tra Regioni e Poste. In molte situazioni, come in Piemonte, grazie a questo rapporto si sono evitate chiusure e riduzioni eccessive di orari”. Inoltre, il rappresentante governativo ha auspicato che la capillarità della presenza degli uffici “non sia un peso, bensì un asset strategico, un valore, per l’azienda e per il Paese”. Alla luce del nuovo accordo, la realtà guidata da Francesco Caio dovrà considerare, “prioritariamente alla decisione di riorganizzazione e rimodulazione, le iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali, in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali. Il rapporto costi-ricavi non dovrà essere valutato sulla base di ogni singolo ufficio ma in un ambito territoriale più ampio”.

Secondo l’Unione, vi sono molti spazi per migliorare l’offerta. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni “dovrà monitorare queste proposte e questi piani adeguati ai territori, in particolare montani e rurali”.

Più attenzione al territorio
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