
Per ricordare il quarantesimo anniversario del Trattato di pace con il Cile raggiunto nel 1984, questa volta l’Argentina si è “accontentata” di un francobollo, emesso il 29 novembre scorso. Ma c’è un interessante precedente interofilo da citare, grazie alla segnalazione del lettore Carlos Canadell.
Il 29 luglio 1881 i due Paesi firmarono un accordo; stabiliva che la linea di frontiera sarebbe stata la vetta più alta della catena montuosa delle Ande, passando tra le pendici che si staccano su entrambi i lati. Poiché le vette non coincidono con gli spartiacque, le divergenze iniziarono nel 1883, portando a una corsa agli armamenti e infine, nel Natale del 1901, si rischiò il conflitto armato. La crisi venne superata con il Trattato di pace e amicizia del 28 maggio 1902, noto come “Patti di maggio”.
Le questioni in sospeso non potevano essere risolte in tale documento; andavano sottoposte ad arbitrato. Di comune intesa, allo scopo venne scelta la Corona del Regno Unito. Da qui il lodo di confine del 1902, firmato il 20 novembre di quell’anno da re Edoardo VII che completava la procedura.
In cambio della visita effettuata il 14 settembre 1902 da una rappresentanza argentina in Cile, la controparte replicò il 22 maggio 1903. Fatto che originò, per iniziativa di Buenos Aires, una serie di ventisette cartoline postali commemorative da 5 centesimi. Da una parte mostrano sempre la concordia tra le due Repubbliche, dall’altra illustrano paesaggi situati nelle province prossime al confine. Curiosamente, detti interi erano destinati a circolare nei due Stati solo nei giorni in cui venne ospitata la delegazione straniera. Per gli invii all’estero, non veniva tenuto conto del valore nominale segnalato.

