Si può non essere d’accordo, magari, sugli approcci o sulla capacità di coinvolgere gli alunni dimostrata da qualcuna delle persone coinvolte, però la presenza nelle classi dei rappresentanti di Poste italiane o della Federazione fra le società filateliche italiane per i progetti volti a far conoscere il mondo dei dentelli è assicurata a titolo gratuito.
L’indagine di “Vaccari news” è stata indotta da un articolo pubblicato ieri sul “Giornale”, dedicato appunto alla scuola e alle sue attuali difficoltà. In un passo si legge dei “corsi assurdi dove invece di Storia e Matematica si studia tiro con l’arco, benessere psicofisico, filatelia: vero e proprio business fatto di consulenti esterni, peraltro in una scuola che non ha i soldi per pagare i supplenti”.
“I nostri corsi di «filatelia e scuola» -precisa da Poste italiane il coordinatore nazionale delle attività, Antonella Foschetti- sono tra i pochi gratuiti rimasti per le scuole! Peraltro, per Poste si tratta di un impegno oneroso che prevede impiego di risorse e materiali da distribuire agli studenti (un kit con il libro «Filatelia: un universo da esplorare», cartoline e bollettini illustrativi). Naturalmente, l’atteggiamento varia in base all’età degli interlocutori, ma la filatelia permette di affrontare in modo diverso materie come la storia e la matematica (ad esempio, facendo calcolare ai bambini più piccoli gli importi presenti sulle buste), ma anche la geografia, le scienze, l’educazione artistica... Si abbracciano, insomma, un po’ tutte le materie”.
Una risposta simile giunge dalla Fsfi. I nostri corsi di filatelia -conferma il vicepresidente, Bruno Crevato-Selvaggi- “sono sempre stati, sono e saranno del tutto gratuiti, svolti solo grazie all’impegno volontaristico costante ed appassionato di moltissimi filatelisti italiani tramite i loro circoli”.
L’articolo del “Giornale” mirava a promuovere l’incontro sul libro di Mario Giordano “Cinque in condotta. Tutto quello che bisogna sapere sul disastro della scuola italiana”. L'appuntamento era previsto ieri sera a Milano, alla presenza, fra l’altro, del ministro a Istruzione, università e ricerca Mariastella Gelmini; non si è tenuto a causa di contestazioni.