Ma i crediti di Poste italiane non riscossi? A chiedere che fine hanno fatto -anche in funzione del prossimo ingresso in Borsa- è il Codacons. “Si tratta -viene spiegato- di cifre importanti che non possono passare inosservate”. Attualmente, quelli verso la Pubblica amministrazione si aggirerebbero attorno ai due miliardi di euro, ma nulla si sa circa i tempi di incasso. Il debutto a piazza Affari “può avvenire solo a condizioni di massima trasparenza verso il mercato”: per tale motivo, il sodalizio ha chiesto con urgenza alla Commissione nazionale per le società e la borsa di fornire dettagli. E se la Consob approverà il prospetto fornito congiuntamente da ministero ad Economia e finanze ed azienda senza i necessari chiarimenti, “sarà inevitabile un ricorso al Tar”.
Nel frattempo, il gruppo guidato da Francesco Caio ha aggiornato -lo scrive il “Corriere della sera”- il programma di emissioni obbligazionarie Euro medium term note, registrato alla Borsa di Lussemburgo, dove saranno quotati i futuri bond: il tutto vale ulteriori due miliardi.
Novità pure sul fronte delle assunzioni: delle ottomila previste dal piano industriale entro il 2019, oltre la metà dovrebbe essere concretizzata quest’anno. Tremila contratti già sono operativi e gli altri potrebbero essere sottoscritti nei prossimi mesi. La maggior parte, comunque, risulta a tempo determinato.