La mostra “La Grande guerra. La Liberazione. Cento gemme della filatelia italiana”, visitata oggi dal capo dello Stato Sergio Mattarella (news precedente), non si basa su collezioni singole, ma sui pezzi che numerosi prestatori privati e pubblici hanno messo a disposizione del curatore scientifico, Bruno Crevato-Selvaggi, per costruire le tre sezioni in cui il percorso si articola.
Alcuni di loro, presenti questa mattina, hanno commentato a “caldo” con “Vaccari news” l’iniziativa.
Valter Astolfi: “Importante”.
Alberto Bolaffi: “Il Quirinale era l’ideale sede per esporre dei documenti filografici così belli”.
Lorenzo Carra: “Ha stimolato persino certi funzionari del Quirinale ad estrarre dai magazzini dei quadri inerenti la mostra”.
Gianni Carraro: “Fatta molto bene, descritta con cognizione di causa”.
Giorgio Colla: “Un insieme straordinario di rarità”.
Francesco Lombardo: “Tutto formidabile”.
Claudio Ernesto Manzati: “Magnifica esperienza, perché Bruno Crevato-Selvaggi è riuscito a trasformare una cosa noiosa com’è la filatelia in qualcosa di interessante ed avvincente”.
Bernardo Naddei: “Una bella mostra, che ha coperto tutto quello che si conosce del periodo”.
Flavio Pini: “Una mostra interessante con grandi pezzi”.
Gianfranco Rossetti: “Un ottimo modo per divulgare ai giovani la storia attraverso la filatelia, dall’8 settembre 1943 al 2 giugno 1946”.
Emilio Simonazzi: “Una mostra estremamente positiva, perché ha aperto le porte dell’istituzione più importante dello Stato alla filatelia”.
Paolo Vaccari: “Le modeste dimensioni della mostra certamente hanno agevolato la fruizione di contenuti tanto interessanti ed istruttivi”.