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editor Fabio Bonacina

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Oggi il francobollo del Lussemburgo; propone il monumento eretto nella località che ha ospitato gli incontri

Il francobollo, in distruzione con oggi
Il francobollo, in distruzione con oggi

Un risultato che ha fatto epoca e che, nonostante il tempo trascorso, ancora fa parlare di sé. Come dimostra la recente scelta della Libia, in polemica con la Svizzera al punto da aver sospeso i nuovi visti di ingresso e la validità di quelli già rilasciati. È l’accordo di Schengen, che compie il quarto di secolo: lo sottolinea il francobollo da 70 centesimi proposto oggi dal Lussemburgo.

L’intesa, infatti, venne raggiunta nella località del Granducato, prossima a Germania e Francia, il 14 giugno 1985. A sottoscriverla furono Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi per -spiegano da Bruxelles- eliminare progressivamente i controlli alle frontiere comuni e introdurre un regime di libera circolazione interna per i cittadini degli Stati firmatari e degli altri, membri dell’Unione o meno. Garantendo, al tempo stesso, una politica comune riguardante visti e verifiche ai confini esterni.

La convenzione omonima ha completato la procedura e ha definito le condizioni; approvata il 19 giugno 1990 dagli stessi cinque partner, è entrata in vigore nel 1995.

Gradualmente, il raggio di azione si è esteso: l’Italia si è aggiunta nel 1990, la Spagna e il Portogallo nel 1991, la Grecia nel 1992, l’Austria nel 1995 e la Finlandia, la Svezia e la Danimarca (con uno statuto adattato) nel 1996. L’Eire e il Regno Unito, dal canto loro, partecipano solo parzialmente all’“acquis” di Schengen, in quanto hanno mantenuto gli accertamenti.

Pure i dieci entrati nel 2004 hanno aderito, anche se l’eliminazione delle verifiche alle loro dogane deve avvenire mediante decisione del Consiglio Ue. Due Paesi terzi, l’Islanda e la Norvegia, fanno parte dello spazio di Schengen dal 1996, ma la loro partecipazione al processo decisionale è limitata. In più c’è appunto la Svizzera, che ha definito un percorso specifico.

La carta valore offre il monumento eretto a Schengen in memoria dell’intesa.




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