È difficile rappresentare in un francobollo concetti come la “Giornata delle vittime del terrorismo”. La Spagna lo farà oggi, varando un taglio da 37 centesimi raffigurante una serie di braccia alzate in campo neutro. Se non fosse per il testo esplicativo, ben difficilmente si potrebbe capire l’obiettivo. Anzi, avendo in mente il dentello islandese uscito il 24 gennaio scorso per l’“Anno internazionale della cooperazione nel settore idrico”, ci si potrebbe confondere.
Nel 2010 -precisano da Madrid- per accordo unanime delle forze politiche venne decisa la ricorrenza fissandola al 27 giugno, quale omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita o i diritti per colpa del terrorismo. Ricordando, al tempo stesso, ai sopravvissuti ed i familiari che non sono soli, potendo contare sul Governo e sulla società. Correos si unisce alla commemorazione attraverso la carta valore, illustrata “con il gesto universale di mani alzate in segno di rifiuto”.
Decisamente più immediato il 27 centesimi con cui lo stesso Paese, il 2 aprile 2004, ricordò, pochissimi giorni dopo gli attentati dell’11 marzo vissuti nella capitale, la “Giornata europea per le vittime del terrorismo”. Raffigura un semplice laccetto nero di cordoglio.
Sull’argomento non si può non citare lo 0,60 euro italiano del 16 settembre 2006, altra interpretazione certo non facile. Riproduce -spiega la descrizione diffusa all’epoca- un viso caratterizzato dallo sguardo intenso e, in primo piano sovrapposte, sagome di persone che rappresentano idealmente le vittime.