Il problema del disarmo atomico, il Medio Oriente, il compito dell’Italia per la stabilità nel mondo, il Governo di unità nazionale, la missione di Firenze. Sono alcuni dei temi presenti nelle lettere raccolte in “Ponti di pace - Giulio Andreotti e Giorgio La Pira, il carteggio inedito”. Riguardano due uomini politici, il primo vissuto tra il 1919 ed il 2013 ed il secondo -ora riconosciuto come venerabile- dal 1904 al 1977. Quest’ultimo è stato ricordato anche nel francobollo italiano da 41 centesimi emesso il 9 gennaio 2004.
Così il volume viene presentato dalla casa editrice, Viverein: c’è una modalità di fare politica -non solo di La Pira- “che deve essere riconsegnata alle giovani generazioni: la politica, cioè, come la capacità «di proporzionare le risorse ai bisogni»”, secondo il programma che egli espresse nel suo primo discorso da sindaco di Firenze, e come è riaffermato spesso in questo lavoro. “La politica è la capacità degli uomini, della loro intelligenza e della loro volontà, di trovare le risorse per risolvere i problemi degli ultimi”.
Curato dal sacerdote rogazionista Leonardo Sapienza e dal giornalista Roberto Rotondo, il saggio si apre con una prefazione dovuta al presidente della Conferenza episcopale, Gualtiero Bassetti. Conta 92 pagine ed è in vendita a 18,00 euro.