Gli Archivi di stato, questi sconosciuti… Non è un caso se il ministero delle Imprese e del made in Italy ha deciso di riprendere per il 2025 l’emissione di francobolli loro dedicati, così da farli apprezzare meglio. Certo, talvolta non è immediato raggiungerli e le procedure per esaminare gli atti conservati possono apparire farraginose. Però, le potenzialità sono enormi. Un esempio lo offre Alberto Càroli nell’ultimo numero, il 39°, firmato da “Il monitore della Toscana”, periodico voluto dall’Associazione per lo studio della storia postale toscana. È l’articolo “L’Archivio di stato di Firenze”. Conta sedici pagine ed elenca quanto conservato nella sede circa le fonti inerenti alla storia regionale della posta e del telegrafo. “I fondi delle istituzioni riferibili alla posta lettere e alla posta cavalli sono giunti fino a noi senza subire smembramenti o ricollocazioni e rappresentano un importante terreno di studio e ricerca solo in parte esplorato e analizzato”, conferma l’autore. “Oltre ai fondi «Direzione delle Poste» e «Soprintendenza generale delle poste» che coprono un quarto di millennio delle istituzioni postali toscane, vengono indicati anche altri fondi all’interno dei quali è possibile recuperare documenti non marginali su aspetti particolari… Laddove è stato possibile sono stati riportati dettagli su quanto di specifico contenuto, oltre agli strumenti disponibili online e cartacei” (continua).
Firenze/1 Alla scoperta dell’Archivio di stato
27 Nov 2024 10:52 - NEWSPAPERS, MAGAZINES AND SITES
La propone Alberto Càroli nel numero 39 de “Il monitore della Toscana”. Sono sedici pagine che elencano quanto d’interesse è conservato nella struttura