“Se non ci saranno sbocchi, dovremmo inventarci qualcosa d’altro”, aveva detto settimana scorsa il presidente della Federazione fra le società filateliche italiane, Piero Macrelli, dopo aver spedito il telegramma a ministero allo Sviluppo economico e Poste per capire il futuro di “Romafil”. Ed il “qualcosa d’altro” potrebbe essere arrivato: una lagnanza da far pubblicare, attraverso un’inserzione a pagamento, sui maggiori quotidiani italiani.
“A questo punto stiamo valutando la possibilità di mettere in atto una protesta, mediante una o più pagine su quotidiani nazionali come Repubblica o il Corriere della sera”, scrive il rappresentante della Fsfi presentando una bozza provvisoria del testo, intitolato “Poste italiane vuole distruggere la filatelia?”. Testo nel quale si riportano le principali problematiche del momento, dagli appuntamenti in bilico (“Italia 2015” compresa) alla mancanza di francobolli presso gli sportelli postali.
“Naturalmente -aggiunge- il costo non è da poco per cui abbiamo pensato di lanciare una raccolta fondi che per ora, per chi vorrà contribuire, è solo un impegno: i versamenti dovranno essere fatti solo nel caso in cui, e ancora spero non sarà necessario, decideremo di pubblicare la protesta”. Chi è d’accordo con l’iniziativa e intende contribuire è invitato a rispondere (pmacrelli@adhoc.net), indicando l’importo che si impegna a versare. “Non avremmo mai pensato di dover ricorrere ad iniziative di questo tipo ma la criticità del momento e il disinteresse che Poste sta dimostrando nei confronti della filatelia e del suo futuro non ci danno alternative”. “Stiamo anche sollecitando parlamentari che hanno a cuore il futuro della filatelia affinché presentino interrogazioni parlamentari al ministro”.