Si aggiungono ai tre varati il 31 maggio dallo Smom i due francobolli che il Vaticano emetterà il 22 giugno per l’“Anno sacerdotale 2009-2010”, iniziativa ideata per ricordare il secolo e mezzo trascorso dalla morte di Giovanni-Maria Vianney e già sottolineata il 2 febbraio con un annullo.
Il protagonista nasce nel 1786 a Dardilly, presso Lione (la Francia lo ha citato nel bicentenario con l’1,80 franchi uscito il 3 maggio 1986); la famiglia è molto povera e numerosa, fondamentalmente contraria alla sua idea di entrare in seminario. Non a caso -è la sottolineatura dell’Ufficio filatelico e numismatico- vive in un periodo storico in cui è molto forte l’anticlericalismo (è ancora in corso la Rivoluzione), ma nonostante questo fin dall’adolescenza sente maturare la vocazione. “Vorrei portare anime al Buon Dio”, dice alla madre. L’abate di Ecully, Charles Balley, che crede fortemente nei suoi sentimenti, lo segue e lo sostiene negli studi; il percorso si completa e viene ordinato sacerdote nel 1815. Dopo i primi anni come vicario dello stesso abate, subito dopo la morte di quest’ultimo è trasferito ad Ars-en-Dombes, un piccolo paese di poche anime. È qui che svolge umilmente per quarant’anni il suo compito ed è qui che trascorre le giornate a celebrare messa e confessare senza risparmiarsi, anche fino a diciassette ore al giorno. Ancora lui in vita, Ars diventa meta di pellegrinaggi; muore nel 1859 già in fama di santità. È Pio XI, nel 1925, a proclamarlo santo e, proprio per la dedizione al suo compito, quattro anni dopo viene dichiarato patrono dei parroci del mondo.
I due francobolli, dal costo di 1,40 e 1,50 euro, rappresentano il commemorato e il Buon Pastore; sono in fogli da dieci ed hanno una tiratura massima di 150mila pezzi.