Con il doppio omaggio a Giacomo Balla previsto per il 26 novembre, viene ricordato un altro protagonista di quel “Manifesto dei pittori futuristi” che nel 1910 vide tra i firmatari anche Filippo Tommaso Marinetti, Carlo Carrà ed Umberto Boccioni. È Giacomo Balla, di cui vengono riprodotte le opere “Forme grido viva l’Italia” (41 centesimi), conservata a Roma presso la Galleria nazionale d’arte moderna, e “Linee-forza del pugno di Boccioni” (52 centesimi), proveniente da una collezione privata. Ma, a dirla tutta, non è la prima volta che un’opera di questo autore arriva tra i dentelli. In un’altra occasione, anzi, è stato proprio Balla a firmare francobolli. Occorre risalire al 1923, quando si decise di ricordare il primo anniversario della “Marcia su Roma”. Per l’occasione si programmarono sei francobolli, di cui tre da lui predisposti. Nell’1 e nel 2 lire è riprodotta un aquila con il fascio dentro alla corona di quercia ed alloro, nel 5 lire, invece, vi sono industrie ed aerei, simboli del progresso, racchiusi fra altri due fasci. La tiratura della nuova emissione, prodotta in fogli da dodici esemplari, ammonta a 3,6 milioni di serie.
Dopo settant’anni sui francobolli italiani torna Balla
21 Nov 2003 14:38 - ITALIAN ISSUES