Il 14 ottobre 1957 guardava a destra; adesso punta decisamente a sinistra. A quel tempo l’immagine venne realizzata in calcografia ed offriva il solo busto, ora è stata scelta la rotocalcografia, aggiungendo al ritratto “un libro aperto, una penna, un calamaio ed un tampone per inchiostro”. Più corretti anche i millesimi, in quanto nella edizione passata il testo “1907-1957” si poteva interpretare come l’indicazione degli anni di nascita e di morte. Sono queste, in sintesi, le differenze fra il 25 lire di mezzo secolo fa ed il 60 centesimi atteso per il 16 febbraio 2007.
È quindi bis per Giosuè Carducci, che nel frattempo ha raccolto qualche altro omaggio postale. Fra cui il 30 ore svedese uscito il 10 dicembre 1966, teso a ricordare gli insigniti del Nobel nel 1966.
Nato a Valdicastello (Pietrasanta, Lucca) nel 1835 e morto a Bologna nel 1907, dove -presso lo sportello filatelico- verrà impiegata l’obliterazione fdc, è considerato uno fra i maggiori poeti dell’Ottocento italiano. Oltre a proporre diverse raccolte (tra le quali “Rime nuove” e “Odi barbare”), partecipò alle vicende politiche del suo tempo, prima come anticlericale e filorepubblicano, poi su posizioni più conservatrici, a sostegno della monarchia sabauda.