È ben difficile che un’amministrazione denunci pubblicamente, quasi con astio, se una determinata emissione, peraltro programmata ed ormai alle battute finali, viene messa da parte. È capitato ora, e non stupisce che il problema riguardi gli sportelli croati in Bosnia ed Erzegovina: in un equilibrio che rimane precario, nel Paese sono presenti tre realtà, che garantiscono i rispettivi servizi postali e, naturalmente, sfornano i propri francobolli. Accanto a quella targata semplicemente Bosnia ed Erzegovina e che vede il punto di riferimento nella capitale Sarajevo, vi sono le strutture di Mostar, dove permane una maggioranza croata, e della Repubblica Serba, che ha come interlocutore Banja Luka. Il problema riguarda un tema localmente delicato: le celebrazioni per il secolo dallo scoppio della Grande guerra. L’operatore interessato -ha spiegato una nota- “non emetterà i due commemorativi «Centesimo anniversario dell’assassinio di Sarajevo e della Prima guerra mondiale», che erano stati inseriti nel programma del 2014”. La serie non ha ricevuto l’approvazione dell’Agenzia per il traffico postale, in quanto “non è stato raggiunto il consenso” tra i membri della commissione che la governa. Essa è costituita da tre delegati, eletti, su una base di parità, fra le tre anime che costituiscono la popolazione. In ogni caso -garantiscono agli sportelli- le cartevalori ancora non erano state stampate.
E Mostar rinuncia alla celebrazione
18 Lug 2014 22:05 - FROM ABROAD
Riguarda il secolo della Prima guerra mondiale. Colpa -viene spiegato- dell’Agenzia tripartita che regola le attività postali in Bosnia ed Erzegovina