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editor Fabio Bonacina

27237 news from 8/3/2003

Tra i Paesi che hanno emesso francobolli specifici, solo alcuni li hanno posti in vendita nel complesso espositivo. Visitando i padiglioni, le sorprese comunque non mancano…

Una delle gigantografie nordcoreane
Una delle gigantografie nordcoreane

Il massiccio impianto giallo-blu del centro meccanizzato postale di Roserio incombe su un lato del complesso, ma è sostanzialmente l’unico richiamo a Poste italiane che un visitatore può notare percorrendo l’Expo, aperta fino al 31 ottobre. Però, il settore è presente sotto altri aspetti. A cominciare con quello prevedibile: ma i Paesi che hanno emesso francobolli dedicati alla manifestazione in corso a Milano li offrono o, perlomeno, li citano?

Una risposta positiva è data dalla Corea del Nord (lo stand si trova nell’area 108): non solo commercia dentello e cartolina (prezzi: 1,00 euro ciascuno), ma propone anche altre emissioni. Un folder, inoltre, raccoglie l’attuale intero promozionale ed il foglietto di “Italia ‘98” (2,00 euro). A caratterizzare l’ambiente, anche delle gigantografie dentellate.

Bene pure San Marino (97): presso il bancone si possono acquistare al nominale sia il foglietto, sia altre recenti emissioni, fra cui quella della Juventus.

Poco distante (sempre 97) ecco l’Algeria, che ha rispettato l’impegno assunto a dicembre: il visitatore può osservare un’esposizione con diversi titoli emessi nel tempo ed alcuni libri specializzati. Anche in tale caso, i due dentelli dedicati all’Expo godono di pannelli particolari, però non sono in vendita.

Decisamente più organizzata è la Svizzera (102): non solo commercializza la propria carta valore (1,00 euro; la fdc: 2,50), ma è possibile spedirla: basta imbucare la corrispondenza nella cassetta dell’operatore elvetico, presente appena fuori dal padiglione (e non avere fretta nel riceverla)!

Nessun richiamo, invece, in altri Stati, che pure nelle ultime settimane si sono sbilanciati con emissioni specifiche. È il caso di Israele (raggiungibile al padiglione 90), Moldavia (39), Monaco (132), Polonia (80), Repubblica Ceca (7).

Visitando gli altri allestimenti, le sorprese: come quella dell’Angola (19), che contro 5,00 euro offre dieci normali cartoline in una busta imitante gli interi; o dell’Indonesia (150), che propone (solo in consultazione) un poderoso catalogo dedicato alle produzioni nazionali. Presso la Turchia (131) un allestimento incentrato sul caffè si avvale anche di cartoline d’antan. Da non perdere l’Argentina (60): il tema affrontato è il ruolo dell’immigrazione; tra i documenti, balza agli occhi persino un plico affrancato con un 2 grana di Napoli.

Vicine al settore altre citazioni. Come i bigliettini con messaggi lasciati dal pubblico, da appendere all’albero del cibo presente al padiglione di Slow food (152), nonché i percorsi dedicati al vino (padiglione Italia, sezione “O”) ed al Guatemala (58). Nel primo caso sono grandi etichette da attaccare alla pianta, negli altri vengono impiegati più minuti -ma coloratissimi- post-it. Non mancano le cartoline elettroniche, disponibili gratuitamente in numerosi totem, collocati soprattutto lungo il decumano: basta scegliere la mascotte attraverso cui caratterizzare l’invio, sorridere per la foto, indicare un indirizzo e-mail ed aggiungere il messaggio: pochi secondi dopo, il destinatario riceverà il pensiero.

Infine, non manca il “passaporto” del tutto simile a quelli che si vedono nelle manifestazioni filateliche: in tanti lo acquistano (prezzi tra i 5,00 ai 6,00 euro secondo i luoghi) e passano di tavolo in tavolo per farselo timbrare. Ovviamente, senza francobolli...

La vetrina sammarinese, la piccola esposizione algerina, la promozione svizzera, il plico con affrancatura napoletana citato nel padiglione argentino
La vetrina sammarinese, la piccola esposizione algerina, la promozione svizzera, il plico con affrancatura napoletana citato nel padiglione argentino



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