“Io sono bevitore d’acqua, come tutti sanno; e per ciò ho un senso del gusto tanto acquisito che potrei farmi giudice inappellabile in una esposizione enologica. Questa vostra Kina-kina è deliziosissima. Un secentista direbbe che è «un liquido velluto». Anche il colore è stupendo”.
La carta intestata, la calligrafia e la firma testimoniano il mittente di questa lettera, datata 14 marzo 1929. È Gabriele D’Annunzio. Il documento costituisce uno dei cimeli presenti nel museo che la Fratelli Branca distillerie tiene aperto presso la propria storica sede, in via Resegone 2 a Milano. Lungo il percorso, ecco altre missive, telegrammi, chiudilettera, manifesti, una scrivania d’antan con tutti i suoi accessori, e poi gadget, medaglie, attrezzi tecnici, bottiglie d’epoca…
Ad un mese dall’emissione (l’80 centesimi, inquadrato nella serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, è uscito il 24 aprile), la ditta ha voluto festeggiare i centosettant’anni di attività con un ulteriore annullo (si aggiunge a quello del primo giorno), un libro (in cui spicca il carteggio di fantasia tra un viaggiatore di commercio recatosi in Argentina e la fidanzata rimasta in Italia) ed una festa (svoltasi oggi pomeriggio).
“È un brand di Milano”, ha detto il sindaco, Giuliano Pisapia. “Le aziende familiari hanno la necessità di armonia tra i componenti per fare il salto di qualità” e proporsi oltre le frontiere. Ed è quello che ha concretizzato tale struttura, come ha spiegato il presidente ed amministratore delegato, Niccolò Branca. Negli uffici si sono susseguite sei generazioni, “proponendo una formula unica conosciuta in tutto il mondo” (fino al 1950, il fernet era venduto in farmacia per lenire i piccoli dolori!). “Quest’anno siamo il quarto brand al mondo per crescita veloce, il primo in Italia”. Resta uno degli ultimi marchi che producono in città, presente in centosessanta Stati e in più punti dell’Expo.
A rappresentare Poste italiane, il responsabile per la filatelia, Pietro La Bruna. Che ha suggerito ai numerosi presenti di ritrovare il gusto, l’emozione, di spedire una lettera o una cartolina, magari con il francobollo dedicato alla società.