Un processo lungo, che ancora non ha chiarito tutti i suoi aspetti. E che il cambio al vertice di Poste italiane ha complicato ulteriormente. È il passaggio della filatelia dalla funzione marketing servizi postali, nel frattempo considerata “superata”, alla mercato privati.
Settimana scorsa si è messo mano al capitolo. Secondo quando sostiene ora la società, la modifica “abilita possibili sinergie dei sistemi di funzionamento e dell’organizzazione in essere, consentendo anche la valorizzazione del business, grazie ad una unica cabina di regia”. È in tale ottica che la manovra organizzativa “garantisce l’ottimizzazione dei processi di distribuzione e di allestimento dei prodotti filatelici”; permette “il superamento di attività ridondanti” pur “avendo cura di preservare le professionalità specifiche”.
Utilizzando la terminologia interna, l’obiettivo è ricondurre la funzione distribuzioni sotto la guida di gestione operativa logistica e infrastrutture di mercato privati.
In base al documento, il deposito centrale cartevalori, ubicato nella capitale e per la precisione in piazza Vivona all’Eur, vedrebbe confermata la gestione per tutte le tipologie di francobolli, le forniture ai tabaccai ed i prodotti rivolti ai collezionisti. Perderebbe l’allestimento dei prodotti (passato al deposito Roma Spinaceto) e la distribuzione agli abbonati (finita alla sede di… Genova).
Un impegno particolare andrebbe rivolto alla gestione del magazzino, “sfruttando la consolidata esperienza già maturata in tale ambito”.